La mia saggia amica Renata del blog Pensieri in libertà, che considero ormai la mamma che non ho più, ieri mi ha fatto dono di questa sua raccolta di riflessioni e pensieri, frutto dell'elaborazione di sue letture ed esperienze di vita, che condivido e in questo periodo si adattano molto bene alla situazione che stanno vivendo molte persone care, ma che anch'io ho vissuto e vivo ogni giorno.
Ho avuto il permesso di postare qui questo suo dono, perché penso possano essere di aiuto e spunto di riflessione anche per altri.
"Litigare è un esercizio per l’intelligenza. Litigare è un’arte !
Ci sono casi in cui basta un’inezia per far volare un piatto. Casi in cui, anche di fronte a piccoli, ma cocenti drammi, si evita di parlare e si adotta la tecnica del gelido distacco. E’ quest’ultimo caso il più pericoloso perché il rancore resta dentro di noi e genera solitudine. In fondo la lite violenta è pur sempre un mezzo, anche se esasperato, di comunicazione. Il dramma vero si delinea quando in una coppia diventa inutile parlare. Non verbalizzare il litigio significa non riconoscere il partner, in concreto “eliminarlo”. Un partner con cui non ci si confronta viene idealmente ucciso. In fondo il silenzio, la lite interiorizzata rappresenta la totale sfiducia nella possibilità di cambiare qualcosa. E’ la sottolineatura di un situazione deludente (ma irrinunciabile) che non ci si dà più la pena di analizzare e correggere. Bisognerebbe anzitutto e con amore, essere capaci di rinunciare a volere il nostro partner come lo sognavamo. Rispettarne invece, i bisogni e la personalità e coltivare il desiderio di scoprire le cause profonde delle incomprensioni evitando di fermarsi alle ragioni più comode e superficiali. Ciò per cui abbiamo, in silenzio, rinunciato a lottare potrebbe, senza il minimo fruscio, uscire definitivamente dalla nostra vita. Chiediamoci, ogni tanto : “E’ questo che vogliamo ?”. Se la risposta è no, ricordiamo che litigare è – anche - una prova d’amore".
Aggiungo solo questa massima del grande George Bernard Shaw che ritengo la conclusione ideale alle riflessioni sull'argomento fatte con Renata
Il silenzio è la più perfetta espressione del disprezzo. (da Torniamo a Matusalemme)
Ho appena letto questa bella testimonianza della mia amica blogger Anna del blog Pensieri di ogni giorno che vi linko qui sotto